Ma che ne sanno i santi dell’amore, se nemmeno noi peccatori.
Giusto un’occasione per provare la maschera prima del carnevale.

L’amore mi dicono è restarsi vicini, cioè scambiarsi i malumori, l’alito del mattino, i lamenti, un continuo ronzio un continuo sbuffo sul collo, condividere la sorte e le bollette e l’affitto: l’amore è vantaggioso, economia domestica, i punti li fate?
Sentirsi complici nella costruzione di un futuro deludente, ma almeno da vecchio avrai qualcuno, una badante a buon mercato, e qualche sveltina vedrai nel frattempo la rimedi coi disagiati che girano.

L’amore è star male fino a non poterne più dell’amore, è rotolarsi per terra con la lingua di fuori, restare in balia di repentini cambi d’umore e ingoiare veleno per calmarli: San Valentino, protettore degli innamorati e degli epilettici. L’amore è una crisi.

Poi incroci la donna giusta, fosse anche un uomo, quella che non ti risparmia nulla. Un tacco 12 ben assestato allo stomaco, sembrava innocua quando le hai offerto da bere.
Quella che ancora ti apprezza anche se hai smesso con la farsa dell’essere ricco, magro, intelligente e pieno di amici importanti. Quella che non ascolti più la musica che le piace, non guardi più i film che ti consiglia, metti like senza leggere ai suoi interminabili post su instagram ma ancora ti fa tenerezza vederla cocciuta, fragile, bella col broncio, così viva in un mondo di morti. Che ancora preghi d’averla nuda su di te.

Bei tempi quelli della ragione, eh?
Il tuo bel-costrutto-razionale sullo stare bene da solo se n’è andato a puttane e compri fiori fuori stagione e cioccolatini a forma di cuore. Dicevi che non l’avresti mai fatto, ma ti rassegni all’amore.
Benvenuto.