Busso alla porta del bagno ma non risponde nessuno. Comunque è chiusa.
Spingo di nuovo la maniglia. È chiusa.
Un tempo, dopo due birre me ne sarei fatta una terza, ora mi scappa già da pisciare. Pazienza, Pasini, cerca di pensare ad altro che non siano cascate o rubinetti.
Scatman John dal piano di sopra copre ovattato qualsiasi rumore.

Passano i minuti.
Penso a Marco che una volta si era infrattato con Michelle nel cesso di un bar, per darle una botta: la passione meglio coglierla al volo.
Dopo 10 minuti buoni, erano finalmente usciti. Ad attendere il proprio turno c’era una signora di una certa età, che da brava parigina deve averne viste parecchie nella sua vita. E parecchi.
Per niente indispettita, li ha guardati con aria complice come a volersi sentire anche lei parte di quell’amplesso improvvisato.
Categorie threesome e granny.

Strani rumori dal bagno.
Avrò anch’io il piacere di ricoprire quel ruolo?
Passa qualche minuto, clack: la porta si apre. Escono due ragazzi piuttosto giovani, due maschietti magri e sorridenti, uno tutto ricci e carnagione scura, l’altro rosso e bianco latte. Non trattengono le risatine.
Ci scambiamo uno sguardo complice, come a sentirmi anch’io parte del loro amplesso.
Categorie threesome, gay e interracial.
Ancora un po’ e ci scappava pure pissing.

Nel tragitto verso casa sfilo accanto ai manifesti elettorali. Domani si vota. Pare che il candidato favorito sia quello della famiglia tradizionale, dello stop agli immigrati, del pugno duro contro le droghe.
Tutte cose giuste, per un’altra generazione. Quella del secolo scorso.